TOPIC SPECIFICI

Leucemie rare (BPDCN, promielocitica acuta), paziente anziano

In questa sezione verranno trattati approfondimenti specifici e multidisciplinari relativi all’AML. Uno spazio particolare sarà dato alla leucemia promielocitica acuta che, grazie a Francesco Lo Coco, è diventata la forma di AML più guaribile e che rappresenta un paradigma per lo sviluppo di nuove conoscenze biologiche dalle quali ottenere strumenti terapeutici sempre più efficaci anche in altre forme rare di AML.  Molti approfondimenti presenti in quest’area saranno inoltre dedicati al paziente anziano, che rappresenta la grande maggioranza dei pazienti affetti da AML. L’accuratezza della sua valutazione, non solo dal punto di vista della leucemia, ma anche di tutte le sue caratteristiche personali, è elemento indispensabile per riuscire a migliorare i risultati terapeutici finora così insoddisfacenti.

In evidenza

NOTIZIA FLASH - TOPIC SPECIFICI
Stratificazione del rischio Beat-AML 2024 ELN “refined” per gli anziani con AML di nuova diagnosi sottoposti a terapia a bassa intensità

Erika Borlenghi | 17 settembre 2024
In questo lavoro, gli autori analizzano l’impatto della classificazione di rischio secondo la European LeukemiaNet (ELN) in 595 pazienti (età mediana 73, range 60–92) con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi (AML ND) trattati con terapia non intensiva (*LIT: target therapy ± agenti ipometilanti -HMA-), confermando come l’ELN del 2022 non sia in grado, in questo gruppo di pazienti, di stratificare al meglio la sopravvivenza dei pazienti a rischio favorevole e intermedio (sopravvivenza globale -OS- a 2 anni: 47 vs 50 vs 23%, rispettivamente, per rischio favorevole, intermedio e avverso)

ARTICOLO
Rischio di mortalità precoce nella leucemia promielocitica acuta di nuova diagnosi

Erika Borlenghi | 12 aprile 2024
Nonostante l'introduzione dell’acido all-trans retinoico (ATRA) e del triossido di arsenico (ATO) nel trattamento della leucemia promielocitica acuta (LPA) abbia permesso di ottenere la guarigione in oltre l'80% dei pazienti, ancora oggi, in un numero sostanziale di pazienti, si assiste a un fallimento, soprattutto per la mortalità precoce (EM) entro i primi 30 giorni dalla diagnosi. Due studi recenti hanno contribuito a fornire informazioni utili a predire il rischio di EM.

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